Ettore Peroni nasce a Frader di Torri del Benaco, il 7 maggio 1929 († 24 marzo 2020); dopo il servizio militare parte per l’Argentina, dove fa di tutto senza tuttavia che la fortuna si decida a sorridergli. Quindi torna a Torri e “s’inventa albergatore”, con successo, pur continuando a coltivare una passione. Una passione fatta di saldatrici e cesoie ed uno scopo, ridare nuova vita e forma ad oggetti del passato e del presente che scartati dalla società e destinati alle soffitte, alla rottamazione o alle fonderie, sono destinati a diventare solo un ingombrante presenza da eliminare.
La passione di Ettore Peroni, si traduce in una serie straordinaria di opere che vengono apprezzate per la loro genuinità e per il loro legame con un passato povero, di strumenti semplici fatti di metallo.
Ed è qui che martelli, forbici, maglie di catena, falcetti e tanti altri strumenti del mondo rurale e industriale vengono abilmente assemblati diventando vera arte. La sua esperienza e la sua sensibilità artistica sono preziose nella fondazione del Museo Etnografico del Castello di Torri del Benaco.
La ricerca di nuovi oggetti e nuove forme rende le opere di Ettore Peroni una continua sorpresa, lo si può capire visitando il suo laboratorio a Frader, graziosa contrada a due Km dal centro, o ammirando le monumentali sculture come “Il Nettuno” a Torri del Benaco o “Il Dono” presso il Seminario di San Massimo a Verona.